Ci sono giorni in cui senti che tutto quello che ti servirebbe è un piatto di pasta e una tavoletta di cioccolato. Il resto è superfluo come i fiocchetti sulla biancheria intima quando sai che quelle in fin dei conti non sono che mutande. Bisogna chiamarle biancheria intima ma sempre mutande sono. Togli i fiocchetti e ottieni delle mutande. Aggiungi i fiocchetti e ottieni biancheria intima.
Ecco per me oggi è uno di quei giorni da mutande, pasta e cioccolato. Non ho voglia di pensare ai fiocchetti, solo di mangiare un bel piatto di pasta con indosso le mie comodissime mutande, di cotone, bianche.
Ci aggiungo un po’ di birra. Si sa, la birra è una bevanda schietta e berla con indosso le mie mutande, di cotone, bianche, rende schietta pure me.
Oh! Che serata perfetta: pancia piena; birra che comincia a solleticare il cervello lanciandolo nelle più temute confessioni a sé stesso; mutande, di cotone, bianche.
Non mi resta che abbandonarmi all’affettuoso abbraccio del divano e far incetta di cioccolato.
Il mio divano, schietto pure lui, un po’ consunto ma così comodo. Vi scrivo piano perché ho una mano occupata, appiccicosa per via del cioccolato che si sta squagliando e mi cola fra le dita.
Stasera sono felice e posso affermare con illuminata sicurezza che la felicità consiste in:
– Un piatto di pasta;
– Una birra;
– Una tavoletta di cioccolato;
– Un divano consunto;
– Un paio di mutande, di cotone, bianche.